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  • Immagine del redattoreStefano Anzuinelli

RIVOLUZIONE FORMATIVA: I METODI PER VINCERE L’OSSESSIONE MNEMONICA

Nel panorama dell'istruzione, l'illusione della conoscenza è spesso confusa con la capacità di memorizzare una serie di informazioni, piuttosto che la competenza nel loro utilizzo pratico. Ne ha parlato di recente sul Sole24Ore il Prof. Carlo Rimini, ordinario di diritto privato alla Università Statale di Milano, analizzando l’introduzione di test psico-attitudinali nell’esame di magistratura, nonché il lungo e dispendioso percorso per diventare magistrato, incentrato sulla memorizzazione di nozioni spesso superflue. Questa ossessione mnemonica non riguarda solo il mondo forense, ed è purtroppo un retaggio ancora diffuso nella scuola italiana. Ma è (o è mai stato?) un paradigma educativo funzionale?


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Per troppo tempo, l'Università è stata prigioniera di un modello educativo che valorizza la capacità di ricordare dati piuttosto che la capacità di applicarli in contesti reali. In un mondo sempre più complesso e interconnesso, ciò rappresenta un'arretratezza pedagogica che va superata.


Ci sono metodi che noi sperimentiamo sia al Newton che nelle sedi di Swiss School Of Management e sono metodi che privilegiano un’attività pratica, di ragionamento. Questo non significa trascurare l'importanza della conoscenza di base, ma piuttosto integrarla in un approccio che includa l'apprendimento esperienziale, la collaborazione e la pratica deliberata. L'obiettivo non è solo quello di preparare gli studenti per superare un esame, ma di prepararli per affrontare sfide complesse e avere successo in un mondo in rapida evoluzione.


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Sono tre principalmente gli approcci che quotidianamente i nostri insegnati applicano. Il primo è il Learning By Doing, concetto che nasce dall'idea di due filosofi e pedagogisti, John Dewey e Edgar Dale: l’apprendimento visto come un'esperienza diretta e sociale che influenza la memoria e l'apprendimento stesso. Gli studenti sono coinvolti quindi in un apprendimento attivo che favorisce pensiero critico e riflessione. Memorizzano sì, ma poi riflettono, ripercorrono mentalmente e interiorizzano le azioni, aumentando così l'attenzione e colmando eventuali lacune. 


learning piramid learning by doing

Il secondo è il Cooperative Learning, una metodologia educativa strutturata che coinvolge gli studenti nell'apprendimento attraverso il lavoro collaborativo in gruppi, dove condividono responsabilità e obiettivi. L'insegnante agisce come facilitatore, pianificando attività che favoriscono la collaborazione e il raggiungimento di goal comuni. Questo approccio, applicabile a tutti i livelli scolastici, promuove il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo di competenze relazionali. Il rendimento individuale è legato al successo del gruppo, incoraggiando l'impegno e la partecipazione attiva.


cooperative learning

Il terzo - che è alla base della nostra filosofia alla Swiss School Of Management - è il Project Based Learning, un approccio educativo che coinvolge gli studenti in progetti reali, aiutandoli a sviluppare competenze utili nella vita quotidiana e lavorativa. I suoi 7 elementi essenziali includono la definizione di un problema significativo, l'indagine rigorosa, l'autenticità del progetto, la voce e la scelta degli studenti, la riflessione, la critica e la revisione, e la presentazione pubblica del prodotto. Il PBL enfatizza il lavoro di squadra, sviluppa il pensiero critico, facilita l'apprendimento profondo e a lungo termine, infonde fiducia in sé stessi, aumenta il coinvolgimento degli studenti, migliora le capacità decisionali, sviluppa competenze tecnologiche e favorisce l'apprendimento multidisciplinare.


project based learning

Partendo da questi metodi abbiamo poi sviluppato una nostra corrente di pensiero. Grazie alla collaborazione con Maurizio Parodi, già dirigente scolastico, ricercatore e formatore, noto per la sua intensa attività pubblicistica e soprattutto per la campagna: “Basta compiti!”, al Liceo Newton stiamo sperimentando un progetto unico che abbiamo chiamato Studenti in Cattedra. Il metodo SIC ribalta di fatto il classico asse insegnante-studenti e mette in cattedra gli alunni, dando loro il polso della lezione. Si sviluppa attraverso progetti da sviluppare in team, con una parte di lavoro in aula e una parte a casa ed è pensato per consentire agli studenti di “imparare a imparare” insieme a scuola, valorizzando e potenziando le strategie cognitive di ciascuno, responsabilizzando il singolo e il gruppo rispetto al conseguimento degli apprendimenti.


student giving a speech in class

In conclusione, è giunto il momento di una rivoluzione formativa nelle scuole e nelle università. Gli esami basati sulla memorizzazione possono fornire una misura superficiale del successo accademico, ma non riflettono necessariamente la capacità di un individuo di applicare le conoscenze in contesti reali. Dobbiamo liberare gli studenti dalla schiavitù mnemonica e prepararli per essere cittadini impegnati e professionisti competenti in un mondo in rapida trasformazione. Solo attraverso un approccio educativo centrato sull'applicazione delle conoscenze possiamo garantire loro il successo e il benessere nella società del futuro.

Dr. Stefano Anzuinelli

Licei Paritari Isaac Newton™            

Founder & CEO

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