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Immagine del redattoreStefano Anzuinelli

NICOLÒ GOVONI E “STILL I RISE”: UN NUOVO MODELLO DI SCUOLA D’ECCELLENZA

Nicolò Govoni è nato a Cremona nel 1993 e, nonostante i suoi 28 anni, è una delle personalità più trascinanti e coinvolgenti nelle quali mi sia imbattuto negli ultimi tempi! Forse perché facciamo lo stesso lavoro o perché è nato a pochi chilometri da Brescia! Sta di fatto che un paio d’anni fa ho casualmente incrociato le sue pagine social (seguitissime!) e ho iniziato a interessarmi al suo straordinario e, per alcuni versi, incredibile progetto.

Per sua ammissione, Nicolò è un ragazzo normale, con un’infanzia e adolescenza un po’ complicata: una carriera scolastica fatta di bocciature e incomprensioni con i professori; un ragazzo di provincia come tanti che, a 20 anni anche a causa di una delusione d’amore (“La ragazza sbagliata, dopo tanto sospirare, mi fa un grande favore, mi spezza il cuore in un milione di piccoli pezzi”), decide di lasciare l’Italia e di iniziare a lavorare come volontario in un orfanotrofio in India dove il suo cuore vuoto e smarrito inizia a riempirsi dell’amore dei suoi bambini con i quali (e tramite i quali) comincia a comprendere la sua vera vocazione: l’insegnamento.


In India, mentre opera nell’orfanotrofio, si iscrive alla Symbiosis International University di Pune dove si laurea in giornalismo e collabora con testate giornalistiche internazionali (da BBC a South China Morning Post). Nel 2014, quando l’orfanotrofio rischia di

chiudere a causa di norme e restrizioni governative, Nicolò si impegna in una prima raccolta fondi, crea una ONG e consente alla piccola comunità di sopravvivere.

Nel 2015, inizia la sua carriera di scrittore con un romanzo autobiografico “Uno” che per sua stessa ammissione è una sorpresa assoluta di pubblico e consensi e riesce quindi a mandare a scuola tutti i bimbi più piccoli dell’orfanotrofio e addirittura tre di loro all’università. Per sostenere le sue iniziative benefiche, Nicolò scrive in un mese il suo secondo romanzo “Bianco Come Dio” che viene auto pubblicato e diviene un vero caso editoriale con oltre 10.000 lettori e con i cui proventi straordinari, riesce a coprire le rette universitarie dei suoi ragazzi.


Dopo quattro anni in India, Nicolò decide di trasferirsi in Medio Oriente e poi nel campo profughi di Samos, in Grecia, dove coordina un programma educativo per bambini rifugiati sfuggiti alla guerra e provenienti dalla Siria, dall’Afghanistan, dall’Iraq, dalla Palestina, dal Kurdistan, dall’Iran, dall’Algeria, dal Congo. E’ proprio mentre si trova a Samos arriva la chiamata di Rizzoli. “Crediamo nel potenziale di ‘Bianco Come Dio’, e crediamo che le tue Missioni debbano essere conosciute in tutta Italia.”


E’ a Samos nel 2018 che insieme a Giulia Cicoli e Sarah Ruzek, e a sette soci fondatori in Italia, fonda la l'organizzazione umanitaria Still I Rise e apre Mazì, la prima Scuola di Emergenza e Riabilitazione per bambini e adolescenti profughi dell’isola. Le condizioni disumane dell’hotspot portano Nicolò a scrivere il suo terzo libro, “Se fosse tuo figlio” (Rizzoli, 2019), una denuncia contro i soprusi perpetrati dalle autorità greche sui profughi. I proventi vengono destinati dall’autore a finanziare la costruzione di una nuova scuola in Turchia. Sul finire del 2019 e per tutto il corso del 2020 e 2021, inizia il piano di espansione di Still I Rise sotto la direzione di Nicolò: aprono Scuole di Emergenza e Riabilitazione e Scuole Internazionali tra Turchia, Siria, Kenya e Repubblica Democratica del Congo.

Still I Rise è la prima organizzazione al mondo a offrire, gratis, il Baccalaureato Internazionale (International Baccalaureate - IB) ai profughi. Nicolò infatti capisce che consentire ai meno fortunati del pianeta di frequentare scuole certificate e accreditate del più moderno e prestigioso curriculum scolastico al mondo, solitamente riservato a una ristretta élite di studenti molto abbienti, visti i costi elevatissimi di gestione di una scuola riconosciuta da IB, è la sua personale risposta alla possibilità di cambiamento sociale. Conosco da undici anni International Baccalaureate poiché abbiamo fondato e gestito una international school e mi sono da allora appassionato ai principi educativi e pedagogici innovativi di questo curriculum, riconosciuto in tutto il mondo e ritengo che l’iniziativa di Nicolò di utilizzarlo quale architrave pedagogica delle sue scuole internazionali nei paesi africani in cui opera è un’idea geniale e ha dimostrato che può essere anche sostenibile finanziariamente, consentendo di renderla gratuita per i bambini e ragazzi meno fortunati!

Ieri Nicolò, pubblica un suo post nel quale va addirittura oltre le mie più rosee previsioni: Still I Rise aprirà un dipartimento dedicato al supporto di scuole, docenti e studenti in tutta Italia, perché dall’Africa, da una prospettiva differente, vede e capisce lo stato di emergenza nel quale si trova la scuola nel nostro paese! Il teorema è elementare: “Se con Still I Rise abbiamo creato un modello di scuola unico, il primo a portare l’istruzione dei più abbienti ai bambini più vulnerabili, gratis, con risultati sbalorditivi. Se lo applichiamo nei contesti più difficili, allora crediamo fermamente che si possa replicare ovunque, soprattutto per arginare la piaga della dispersione scolastica, di una scarsa preparazione di alunni e docenti, di un bassissimo livello di soddisfazione, di un livello di ansia alle stelle, ma anche di investimenti inefficaci - tutti fattori che purtroppo rendono la scuola italiana tra le più fragili d’Europa”.



Continua Nicolò nel suo post: “Il bello è che abbiamo già tutte le risorse per invertire questa rotta: il nostro modello educativo è facile da insegnare, e noi siamo pronti. Le nostre Scuole sono l’opposto delle scuole tradizionali, e il Baccalaureato Internazionale è considerato il percorso di studi migliore al mondo, ma il divario si può e si deve colmare al più presto. Tutti i materiali, gli esercizi e i contenuti progettati dai nostri esperti non aspettano altro che essere riadattati e donati alle scuole italiane, così come i percorsi formativi dei nostri insegnanti. Ognuno dei nostri docenti di Scuola Internazionale ha seguito più di 300 ore di formazione solo nel 2021, e ora siamo pronti a forgiare gli insegnanti del futuro in tutto il mondo”.

Certamente un obiettivo ambizioso per Nicolò e la sua ONG, ma è nella forza delle idee che credono i giovani. Nel 2020 Nicolò viene nominato per il Premio Nobel per la Pace, per il suo impegno a favore dell’educazione e della protezione dei bambini rifugiati. A giugno dello stesso anno, gli viene conferito il Premio CIDU per i Diritti Umani dal Ministero Italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per le sue attività di sensibilizzazione in tema di rifugiati e migranti.

”Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.” (Mahatma Gandhi)


Dr. Stefano Anzuinelli

Licei Paritari Isaac Newton™

Founder & CEO

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