Campagna di sensibilizzazione
L’obiettivo dell’OMS è la sensibilizzazione sugli effetti che il fumo ha sulla salute. Il tema dello scorso anno era dedicato ai giovani, poiché particolarmente condizionabili dai cospicui investimenti in comunicazione da parte delle industrie del settore. Quest’anno il tema è l’aumento del numero di fumatori costretti a condizioni psicologiche destabilizzanti a causa della pandemia. A provare il fumo di sigaretta almeno una volta nella vita sono stati, nel 2018, il 56,9% degli studenti, circa un milione e mezzo, con un andamento in calo costante dal 2000, quando rappresentavano il 67,5%.
Le motivazioni
Sono naturalmente ragioni psicologiche e sociali quelle per le quali gli adolescenti cominciano a fumare: ribellione, sentirsi più adulti, sfuggire al controllo dei genitori, affermare la propria indipendenza, pressione sociale nel gruppo dei pari, dipendenza da nicotina. Ciò si compie in un periodo in cui i tradizionali riti psicologici di passaggio all’età adulta sono in profonda crisi.
In compenso
Ci conforta molto sapere comunque che, a fianco dei dati sul fumo, nell’ultimo anno è emerso un drastico calo nel consumo di alcolici e stupefacenti (-40% e -25% rispetto a due anni fa) e prevale uno stile di vita più sano, con la maggior parte dei giovani che dichiara di seguire una dieta mediterranea o bilanciata, come risultato di un cambiamento sostanziale di stili di vita. Non dimentichiamo tuttavia l'impatto della didattica a distanza e del lockdown sull’attività fisica degli adolescenti, che sono diventati molto più sedentari (meno del 30% svolge regolare attività fisica extrascolastica, rispetto al 50% degli anni passati).
Come si può aiutare i giovani?
Coinvolgendoli nell’ assumere adeguate e semplici “best practice” alla ricerca di una vita sana e salubre.
Come adulti ed educatori abbiamo un’enorme influenza sulla vita degli adolescenti. Se fumiamo, non facciamolo davanti ai ragazzi.
Iniziamo a dialogare tenendo presente che è improbabile che comandi, minacce e ultimatum funzionino. Invece di imporre, chiediamo cosa li induca a fumare. Forse stanno cercando di adattarsi a scuola o di sentirsi adulti. Una volta compresi i motivi, sarà più semplice aiutarli.
Condividiamo le loro preoccupazioni
Piuttosto che dare lezioni sui pericoli del fumo, chiediamo quali siano gli aspetti negativi del fumo. Spieghiamo che fumare rende l'alito, gli abiti e i capelli non sicuramente profumati! Ingiallisce i denti e le dita. Danneggia la funzione polmonare e le prestazioni atletiche.
Il fumo inoltre è costoso. Chiediamo di calcolare il costo settimanale, mensile o annuale del fumo ogni giorno. Confrontiamo il costo del fumo con quello di smartphone, vestiti o altri oggetti che i ragazzi considerano importanti.
Scoraggiamo le sigarette elettroniche (svapo) e dialoghiamo in merito alle IQOS (I Quit Ordinary Smoking).
Aiutiamo i ragazzi a pianificare poiché molti adolescenti pensano di poter smettere di fumare in qualsiasi momento, mentre molte ricerche indicano che di solito questo non è vero. Gli adolescenti possono sviluppare dipendenza anche dopo aver fumato solo cinque pacchetti di sigarette.
Cerchiamo dialogo e offriamo comprensione
Quando parliamo con i ragazzi, chiediamo se qualcuno dei loro amici ha provato a smettere di fumare. Consideriamo assieme se ce l’hanno fatta o meno! Chiediamo quali strategie per smettere di fumare potrebbero funzionare meglio.
Offriamoci anche di suggerire loro alcune soluzioni:
Chiediamo di pensare al motivo per cui vogliono smettere di fumare. L'elenco può aiutare a rimanere motivati, quando si presenta la tentazione.
Fissiamo una data finale.
Evitiamo le tentazioni.
Incoraggiamoli a evitare persone, luoghi e attività associati al fumo.
Ricordiamo che se si riesce a resistere abbastanza a lungo, di solito solo pochi minuti, il desiderio di nicotina passerà.
Suggeriamo di fare alcuni respiri profondi o di fare una passeggiata.
Offriamo gomme senza zucchero, caramelle dure, prodotti per smettere di fumare come gomme alla nicotina, cerotti, inalatori o spray nasali che potrebbero essere utili.
Ricordiamo sempre l’aspetto motivazionale
Bisogna tuttavia distinguere il fenomeno del consumo da quello della dipendenza. La maggior parte dei giovani consumatori impara a conoscere il proprio limite e quindi ad autoregolarsi, trovando una misura nell’intensità e nella frequenza.
Si pensa che uscire da queste dipendenze sia difficile per questo motivo è fondamentale mettere in primo piano l’aspetto motivazionale, ovvero quella spinta che la persona sente o si deve costruire per abbandonare il vizio.
Comments