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  • Immagine del redattoreStefano Anzuinelli

DSA e BES nell'emergenza sanitaria da COVID19



“I nostri studenti che "vanno male" (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulate su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo. Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori.” Daniel Pennac - Diario di Scuola.

Quello di Pennac è uno dei brani che più spesso si utilizzano quando si incontrano i genitori che riportano le classiche frasi: "E’ intelligente ma non si applica", “Potrebbe fare molto di più!”. Per taluni invece, leggere, scrivere e calcolare non sono atti così semplici e automatici, pertanto ai più risulta difficile comprendere le difficoltà che riscontrano i bambini e i ragazzi dislessici e discalculici a scuola. Questi ragazzi, deve essere chiaro, non hanno alcun problema cognitivo legato alla comprensione e, al di là dello studio, sono intelligenti, vivaci, socievoli e creativi. Spesso, tuttavia vengono erroneamente considerati svogliati e la loro intelligenza spiccata dà il via a valutazioni scoraggianti per se stessi e i propri genitori.

DSA e BES, capiamo cosa significano

I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) sono disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente, che si manifestano con l'inizio della scolarizzazione. Nei bambini dai 7 ai 12 anni, si riscontrano difficoltà nella comprensione dei testi, nell'apprendimento delle tabelline e nella scrittura, perché si scrive con un'ortografia non idonea all'età, si fa confusione con i numeri, i concetti e i simboli e a distinguere la destra dalla sinistra.

I Bisogni Educativi Speciali (BES) sono invece i provvedimenti che quella diagnosi innesca.

L’ultima rilevazione del MIUR è dell’anno scolastico 2017/18 e in 10 anni il numero di alunni con DSA è cresciuto dallo 0,7% del 2010/2011 al 3,2%.

Le certificazioni di disturbo vedono al primo posto quelle relative alla dislessia (40,7%), la disortografia (21,2%), la discalculia (19,9%) e la disgrafia (18,2%). Un altro dato interessante che si può ricavare dalle indagini periodiche del MIUR è quello della diffusione territoriale, per cui le certificazioni di DSA sono state rilasciate in misura maggiore nelle Regioni del Nord-Ovest che nel resto d’Italia.

La legge 170/2010 tutela il diritto allo studio dei ragazzi dislessici e dà alla scuola un'opportunità per riflettere sulle metodologie da mettere in atto per favorire tutti gli studenti, dando spazio al loro vero potenziale in base alle loro peculiarità. Come si traduce tutto ciò nell’attività in classe? Attraverso strumenti compensativi (mappe concettuali, registrazione delle lezioni, testi in digitale e sintesi vocale, uso della calcolatrice e dei sistemi di videoscrittura) e misure dispensative (interrogazioni programmate, verifiche orali e non scritte, tempi supplementari per lo svolgimento delle prove, valutazione dei contenuti, non della forma, dispensa dal copiare e dal prendere appunti, dispensa dall'uso del corsivo).

Strumenti compensativi e misure dispensative devono essere riportate nel Piano Didattico Personalizzato (PDP) e la loro adozione deve essere valutata sulla base delle capacità individuali e le caratteristiche del DSA.

Un decreto legge a sostegno delle istituzioni scolastiche

Nel corso di tutti i periodi di lockdown susseguitisi da un anno a questa parte, tutti gli studenti DSA sono stati dispensati dall’obbligo di didattica da remoto, in quanto particolarmente bisognosi di un contatto con i docenti e con l’ambito scolastico e hanno decisamente contribuito a garantire un clima di serenità e normalità all’interno delle nostre scuole.

È di oggi, 21 marzo 2021 il semaforo verde del Consiglio dei Ministri, al decreto legge sostegni che prevede 300 milioni di euro per sostenere le istituzioni scolastiche nella gestione dell’emergenza sanitaria, sia per l'acquisto di strumenti e la predisposizione di servizi per la sicurezza di studentesse, studenti e personale, sia nello sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa, il recupero della socialità, il consolidamento degli apprendimenti.


Dei 300 milioni previsti dal decreto sostegni, 150 milioni serviranno per l’acquisto, sulla base delle esigenze delle singole istituzioni scolastiche. Gli altri 150 milioni serviranno a supportare le istituzioni scolastiche nella gestione della situazione emergenziale e nello sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extracurricolare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività per il recupero della socialità, della proattività, della vita di gruppo delle studentesse e degli studenti anche nel periodo che intercorre tra la fine delle lezioni dell’anno scolastico 2020/2021 e l’inizio di quelle dell’anno scolastico 2021/2022.

Al momento non appare chiaro se verranno estese fino alla fine di giugno le lezioni delle scuole di ogni ordine e grado, come inizialmente proposto dal governo insediatosi lo scorso 13 febbraio.

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